Scelta nell’antichità per la sua meravigliosa posizione come dimora del console dell’antica roma Gneo Fonteo. La piccola spiaggia di Fontania, sulla costa meridionale della città di Gaeta, poco a Nord-Ovest dopo la spiaggia di Serapo (raggiungibile a piedi o nuotando), conserva ancora oggi i resti di una grandiosa villa romana del I secolo d.C. Alle spalle dell’insenatura sabbiosa sono molteplici grotte con vani coperti da volte a botte. Due grandi grotte con un’unica entrata sono disposte sul lato orientale.
Sul fondo di quella di sinistra una piccola sorgente potrebbe spiegare l’etimologia del nome! Le opere romane si protendono nel mare sul lato meridionale; l’insenatura ha nel mare una fila di sei grandi piloni. Da questo particolare complesso di opere subacquee, che si collegano ad altre strutture interrate nella spiaggia, deriva l’idea che su questa insenatura dovesse esservi una grande piscina comunicante con il mare.
A brevissima distanza dalla spiaggia di Fontania lo scoglio della “nave di Serapo”. Meravigliosa meta per le immersioni, indicate ai subacquei alle prime armi (grazie alla profondità di pochi metri) e agli appassionati di fotografia naturalistica. Questo isolotto infatti, di forma allungata in cui si può ravvisare con un po’ di fantasia la somiglianza con una nave, è un sito biologico discretamente importante. Vi si trovano numerosissimi organismi marini, tra i quali molluschi come il polpo e la seppia, nudibranchi di varie specie, come il comunissimo glossodoride di Valenciennes, gamberi nelle ore notturne, granchi e pesci. La profondità è modesta e l’habitat è di solito soddisfacente come presenza di vita sottomarina. Il versante di terra, quello rivolto verso Ia costa, è di poco interesse. La nostra meta è il versante di fuori, quello che guarda il mare aperto e Punta Trinità. Il subacqueo potrà esplorarlo tutto, in particolare la zona dove termina la roccia e inizia la sabbia. Durante l’immersione non dimentichiamo di dare un’occhiata a dei i canaloni nella roccia che si dipartono dall’estremità di Ponente dello scoglio e procedono rettilinei per un buon tratto. Al termine di questi, continuando ancora per una decina di metri nella stessa direzione, troveremo un piccolo plateau roccioso (in gaetano si chiama “prana”) con pochi ciuffi di posidonia. Vi si trovano sempre qualche polipo, ostriche cementate sul substrato roccioso, una piccola colonia di margherite di mare, perchie, sciarrani e spesso un pesce lucertola che vive in quella zona da diversi anni. Nelle acque della Nave di Serapo, d’estate si vedono spesso le lepri di mare che si accoppiano, formando lunghe catene di diversi individui attaccati l’uno all’altro.
Il costante aumento nel Mediterraneo della temperatura in profondità testimoniato anche dall’arrivo di diverse specie animali provenienti da mari tropicali. Nell’ottobre 2007 nelle acque della spiaggetta di Fontania a Gaeta il noto subacqueo Adriano Madonna ha fotografato il granchio Percnon gibbesi. Descritto per la prima nel 1853 da H. Milne Edwards, Percnon un granchio tipico delle coste Atlantiche (dalla Florida al Brasile e dall’isola di Madeira al Golfo di Guinea) e di quelle pacifiche dalla Baja di California al Cile settentrionale.
Per i gaetani si ha l’abitudine (nella stradina affianco al Tennez attraverso un cancello, unica via di accesso) sin dall’infanzia di frequentare questa oasi naturale, unica, per trascorrere momenti di relax soprattutto fuori stagione.